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RITORNO AL PAESELLO AGOSTO 2009 (continua)

Updated: Jan 8, 2022

capitolo tredicesimo

Con il paese impopolato dai nostri compaesani venuti dal nord ,era tutta un’altra cosa.La strada che porta alla Piazza con le sue storiche “BASULE“era quasi sempre affollata. Quel bar di Gabriele che aveva visto e ospitato quasi tre generazioni , é ormai un ricordo dei piu’ anziani ,quelli rimasti e di noi non piu’ giovanotti. Adesso un’altro Bar é stato apero a pochi passi da la. É quello di Mosé. Senza nessuna offesa per il simpatico nostro cantante,non sara’ mai “U BARRU E GABRIELE“. Troppo differente. Senza gli stessi clienti e senza lo stesso clima , e la stessa accoglienza. Nell’andare in chiesa passammo da quella curva , i miei occhi si posarono su quella porta chiusa ,e tornando indietro nel tempo, ancora piccolissimo rivedo fuori accanto alla porta del Bar dei nostri compaesani seduti intorno a dei tavolini a giuocare a carte. Mentre altri curiosi all’impiedi assistano formando un cerchio attorno ai loro tavoli . Altri non curanti , fanno comunella e si raccontano le loro storielle. Li guardo in faccia uno pre uno. Sono molto giovani . Capelli tutti schiacciati all’indietro appena unti di un po’ di brillantina. Oggi molti non ci sono piu’! Giovanni Bilotti, Ciccio Piperio, Giovanni Parise,mio suocero Francesco Martino , Pandullo , il parente Mazzei Giannino ,lo stesso Gabriele Piperio che assiste i suoi clienti . Nubi di fumo provocato dalle sigarette dei presenti si alza verso l’alto. E cosi’ con le pochissime macchine che circolano in paese , i nostri bravi compaesani si fanno la loro partitella in tranquillita’.Un grosso colpo di tamburo mi fa tornare al presente. Era la banda musicale che avvertiva la gente che si era ormai ammassata nella piazzetta che la Processione si sarebbe snodata per le vie del paese. Presi mia moglie per mano e ci accostammo ad un lato. La banda intonava la sua tradizionale marcia . Con gli occhi rivolti alla scalinata della chiesa ,vidi la Madonna presa in spalle da quattro volenterosi giovanotti .La festa era cominciata. Ci accodammo con gli altri. Tra una foto e un filmato con la camera Video percorremmo le vie del paese. Via Sottana, le Paganelle….e qui non resistetti a dare un’ennesimo sguardo a quella Pigna che guarda dalla sua altezza “I Paganellisi“come per proteggerli…scrissi nei mie racconti d’infanzia.!! Via Mazza, Via Soprana, La Colla e poi lungo il Corso. Passando da tutte le vie appena menzionate, tra una chiaccherata e l’altra sia con mia moglie che con qualche vicino di fila,la mia mente mi riportava molto indietro.Alcune stradine erano rimaste le stesse, altre erano trasformate. In via Soprana dalla parte della Fossa Arena il mio cuore quasi si fermo ‘ di Battere. Oltre alle vecchie case secolari e abbandonate che appena si ereggono inpiedi, vidi una costruzione mai completata con un balcone sporgente. Da quel lato molti anni fa’ ci casco’ un nostro caro compaesano. Un bravissimo muratore.Marasco Luigi figlio di Vincenzino e nipote di mio zio Peppino Marasco. Trasportato all’ospedale, non ci fu niente fare. Luigi mori’ in seguito alle ferite riportate per la caduta. Aveva la mia stessa eta’. La sua prematura scomparsa lascio’ nello sconforto tutto il paese. Piansi quando la notizia arrivo’ anche qui da noi a Montreal. Fummo compagni di scuola per almeno tre anni, poi ripetente ci separammo. Quest’estate ho visto i suoi figli e sua moglie Rosinella. Maria , Lorenzo, mentre con Vincenzo abbiamo avuto modo di parlare un po’ . Sebbene laureati, hanno seguito quello che fu il mestiere di una volta del loro povero babbo, la costruzione. Non é stato facile per me riportare questo triste episodio. Un ricordo per un compagno d’infanzia. La vita purtroppo ci riserva anche questo. Senza accorgermene eravamo gia’ lungo il Corso. Sebbene i giorni erano abbastanza lunghi, era quasi fatto buio.La processione era gia’ arrivata in Via Fossa Arena. Dei fuochi d’artificio salutarono la Madonna mentre ritonava nella sua dimora, quella chiesetta “della Marunnella“ che la vide “NASCERE“, piu’ di 50 anni fa’ . C’era molta gente. Tutti dopo aver apprezzato l’ottimo spettacolo pirottecnico, tornammo in paese. E la gara degli Asini? Arrivo’ anche questa. Si svolse il mercoledi’ dopo. Decisione degli organizzatori. Ci riunimmo in piazza Padre Pio, un tempo il nostro campo di calcio da ragazzi. Una folla consistente gremiva la piazzetta. Fanfare e sbandieratori davano spettacolo. Mentre gli asini tenuti a bada dai loro “Fantini“(proprietari) , cominciarono la loro sfilata. Non solo guardavo lo spettacolo, ma salutavo anche qualcuno che non ancora avevamo visto.Con calma ci recammo allo “stadio“localita’ Fossa Arena ,quel campo sportivo che fu anche questo un nostro campo di calcio . Qui si sarebbe svolta la tanto attesa “GARA E RI CIUCCI“. Una marea di gente occupava in ogni ordine di posto il luogo. Qualcuno estimo’ ad almeno 5-6 mila gli spettatori presenti. Ci credo,anche negli anni passati avvenne la stessa cosa. Naturalmente l’Avvenimento di rara bellezza attirava gente dai paesi limitrofi. Caccuri, Cerenzia ,Savelli ,La San Giovanni In Fiore, e persino dalla Provincia di Crotone. Ad un lato del campo era stato allestito un palco,con le maggiori personalita’ del comune e qualche rappresentanza della provincia.Durante lo svolgimento della corsa il pubblico molto divertito applaudiva e rideva quando un asino, magari stanco di girare , puntava i suoi zoccoli per terra e non voleva saperne di continuare la corsa. Alcuni frastornati e nervosi provocavano la caduta del fantino. Mentre filmavo captai con l’obbiettivo appunto un fantino che dopo esser caduto cercava di ritornare in sella per non perdere terreno in confronto agli altri, ma per il forte slancio che ci dette ,casco’ dall’altra parte!! “Troppo grazia Sant’Antonio!! “Quante risate! Dopo non ricordo quanti giri, la corsa termino’. Il vincitore ricevette il suo meritato premio.Tornammo a casa ,la fame si faceva sentire ..e come!! Eccoci che un paesino come il nostro ,con appena mille, mille e cento anime, balza alla ribalta con avvenimenti popolari che gli danno immagine e prestigio.Castelsilano ha saputo farsi sua questa gara dal sapore antico. L’asino questo prezioso animale che fu per i nostri padri e nonni indispensabile per il loro lavoro giornaliero in campagna ,oggi é fatto conoscere alle nuove generazioni sotto questa forma. Vederli correre..si fa per dire..con a cavallo un giovane la nostra mente ci ripota nei tempi ,quando li vedavamo passare guidati dai nostri compaesani dalle nostre case ,carichi di paglia, letame, legna e di tutto quello che una famiglia avrebbe avuto bisogno. Cerchiamo ti trattarli bene ,almeno questi pochi rimasti. Vincere una corsa é bello ,é gratificante per tutti, ma vedere i loro fantini muniti di lunghe fruste ,pronti a colpirli violentamente ai fianchi e incitarli ad andare piu’ forte , mi rattrista molto. Questo non lo vedavamo fare ai nostri padri e ai nostri nonni. L’asino faceva parte della famiglia, non per per niente alcuni, un po’ per bisogno, un po’ per affetto gli preparavano la stalla con apposita mangiatoia a fianco della loro dimora. Cosa naturalmente normalissima a quei tempi di poverta’ e miseria. Oggi si griderebbe all’incivilta’ e alla negligenza dell’igiene. Una vecchia canzone dialettale fa cosi:“hoi ciucciu e ri stu core cuamu te possu amar..Amiamoli queste brave e care bestie , che insieme ai nostri antenati , hanno contribuito nel preparare un futuro migliore!! Continua.




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