Quella scia che mille navi e piroscafi lasciavano dietro nei loro lunghi ed estenuanti viaggi nelle Americhe stracarichi di emigranti provenienti da ogni parte del l'Europa, ma soprattutto dalla nostra Italia.Erano viaggi cosiddetti della speranza. Dove si lasciava tutto o quasi per un avvenire migliore. Cuori stracolmi di sogni per loro , per i loro figli alcuni ancora in fasce incoscienti di quanto stesse succedendo attorno a loro edove si trovassero .Si sveglieranno un giorno come se fossero catapultati ....è il caso di dire "IN UN ALTRO MONDO"!
Quei bambini cresceranno diventeranno uomini, alcuni anche soldati . Faranno ritorno nel loro paese d'origine per combattere un nemico e libereranno il Paese dei loro genitori dall'invasore.
Un'altra nave lascera' un'altra scia, va a rotta invertita. Quella nave e carica di soldati, munizioni, carriarmati. Quel nostro soldato lottando in orrende battaglie forse morirà, magari in quelle campagne campane, San Pietro in Fine, Forse ai piedi del monte Cassino, forse nella sua terra d'origine,quella Sicilia strangolata dell'emigrazione, come del resto la nostraCalabria .Non riabbraccera' più la sua mamma che con sacrifici e dolore lo aveva partorito, e portato in braccia per oltre dieci giorni su quella nave stracarita di emigranti .
Quella povera mamma non potendo fare niente e non vedendo più il suo figlio tornare,disperata e addolorata si stringera' al petto quell'unica foto che anni prima lo aveva immortalato in fasce.
Al dolore dell'emigrazione , adesso si aggiunge la morte di un pargoletto, cresciuto , fatto uomo , ma che è stato costretto a donare la vita a quel Paese che aveva accolto lui e la sua famiglia. Destino infame.Forse sarebbe stato meglio che quella scia lasciata da quel transatlantico il giorno della partenza non fosse mai stata lasciata indietro.
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