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QUELLA FOCARA CHE NON SI E' FATTA.

QUELLA FOCERA CHE NON SI E' FATTA , (NATALE 2020)

La Focera da sensazioni forti che solo chi le ha vissute come noi sa come esporre . É la colpa di quel fanciullo `"rimasto" in noi. Un pò di quel passato dove bastava OLTRE ALLA NEVE vedere della legna ardare alla ``focara`` e tutto cio' era la nostra felicità! Se poi c'era stato un nostro contributo, allora la felicità era doppia!!

Un racconto che ancor di piu' fa crescere la nostalgia di quanto di bello si faceva ai nostri tempi. Basta ricordare tutta quella legna "rubata" ai poveri nostri compaesani e stipata nelle apposite "zimme" ben chiuse con lucchetti di ferro!

ll 24 mattina poi tutto veniva portato "alla luce" e succedeva che alcuni si riconoscessero la propria legna. Un dilemma ,un fuggi, fuggi per nascondersi. Ciascuno riconosceva la propria legna perche' era stata appositivamente "sporcata" con della pittura bianca e cosi' riconoscibile, mentre noi mancavavo di astuzia perche' la "rubavamo" lo stesso!

Poi la "pace" arrivava grazie all' intervento del parroco o di quel professore molto rispettato e tutto si appaciava. I poveri "derubati" venivono convinti e con capo chino cedevano alle insistenze del Professore e cosi' rassegnati facevano anche loro la propria offerta a Gesu' Bambino.!

Cosi' noi potevamo ritornare "graziati' a continuare a far festa, ad aiutare ad ergere la Focera; la nostra GIOIA!

Fatto buio i piu' adulti davano "fuoco" dentro un apposita porticina lasciata apposta alle foglie secche e a qualcosa che accendesse subito. La nostra gioia esplodeva .Orgogliosi e felici con schiamazzi ci divertivamo a rincorrerci intorno al Falo'.

Dopo la Santa Messa della Mezzanotte, a molta gente piaceva soffermarsi e come la tradizione voleva si riscaldavano . Per qualche adulto non era altro che tornare indietro nei tempi quando anche loro da ragazzi contribuivano a raccogliere la legna con grande lavoro. Felici e contenti andavamo a letto ,ma svegliati prestissimo ritornavamo al Palazzo ,solo qualche cane c'era in giro alla ricerca di qualche osso o di qualche biscotto caduto a qualche ragazzo nel buio la sera prima!

Quella cenere vista il 25 dicembre mattina ci dava tanto fastidio, dalla gioia della sera prima passavo ad un velo di tristezza. Facevamo fatica a capire perche' tutta quella legna si era trasformata in un mucchio di ceneri.

Oggi da adulti facciamo altre riflessioni. La vita E' questa ,bella ,vegeta, raggiante ,immensa come quelle Focere che si ergevano una volta, ma poi basta poco ,alcune fiamme che tutto sparisca ,svanisca e si trasformi in un mucchio "DI CENERI" . La nostra vita e' questa. Non importa come la si viva ,ma alla fine non resta piu' niente ,forse qualche ricordo a quelli che restano dopo di noi. Tutto finira' come quelle ceneri della Focera di Natale!

Peppino Fazio..


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