LA STORIELLA DEL PICCHIO ( DIVORATORE!) Stanno martellando rodendo la Juventus come questo picchio sta martellando e rodendo questo albero, gli ha quasi spezzato la schiena dorsale. . Speriamo che rimarranno le radici per ricrescere ancora. Crescerà vivo e vegeto questo povero albero maltrattato da questo "ingiusto picchio". Un giorno qualcuno mentre passeggiava nel bosco si prese di coraggio è chiese al picchio:" Signor picchio "ma perché se l'ha prende sempre con lo stesso albero? Il bosco abbonda di alberi anche marci...perché si attacca solo su questo? Signore perché lo stai distruggendo? Guardati intorno, quanti altri alberi meriterebbero lo stesso trattamento.. perché non lo fai? :" Ah povero stolto Rispose il picchio:" Non sai che il legno di questi tipi d'alberi sono i più gustosi? E poi non è un albero da frutto che io ho sempre rispettato!". Il povero interlocutore lasciò "il bosco" triste e sconsolato, con una speranza però che le radici di quel mal capitato albero fossero ancora sane e vive e poteva ricrescere!. Fece ritorno dopo due anni in quello stesso bosco, si ricordò di quell'albero con la schiena quasi spezzata. Lo guardò amorevolmente e se lo strinse al suo petto. Quell'albero stava rinascendo, stava riacquistando lo splendore e la bellezza di una volta. Prima di lasciare il bosco da un altro sguardo all'albero guarda per terra e nota qualcosa tra le foglie morte. Un uccello tutto secco ,quasi in via di decomposizione era la davanti ai suoi occhi. Non lo volle toccare. Al solo vederlo gli faceva schifo . Aveva il cranio spaccato. Da qualche piuma color blue e rosso, capii che si trattava del picchio che anni prima si era quasi divorato quel povero albero. Ora giaceva per terra inerme pronto ad essere divorato da mille formiche che accorrevano e anche in fretta.
Avrebbero dato sfogo ai loro morsi di fame. Mentre il picchio aveva ricevuto quello che si sarebbe meritato. Probabilmente un ragazzotto anche lui passeggiando da quelle parti lo aveva colpito mortalmente con la sua fionda. Alla fine ci sarà sempre chi pagherà!
PEPPINO FAZIO .
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