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LA NOSTRA CROCIERSA CAP. TERZO

"LA NOSTRA CROCIERA". cap. terzo.

La seconda notte nella cuccetta di una nave stava trascorrendo relativamente tranquilla. Sebbene la nostra "casa " galleggiante proseguisse indisturbata la sua rotta, per motivi a noi sconosciuti venivamo svegliati da colpi provenienti dal fondo della nave stessa. Non abbiamo mai saputo il motivo e il perche'. Nessun allarmismo ,tanto che poi anche di giorno sentivamo ripetere quei colpi. Forse erano manovre ,oppure cambiamenti di velocita' dei motori. Lasciando Montreal quel 25 febbraio la Russia aveva appena invaso l'Ukraina. Il nostro pensiero volava anche a quella povera gente che sotto le bombe cercava scappando rifugio altrove. La CNN americana ci permetteva di avere purtroppo notizie fresche in tempo reale. Il cuore batteva anche se in vacanza per quella povera gente. Al momento che scrivo tutto e' peggiorato, distruzioni ovunque e purtroppo adesso oltre alle macerie si contano i morti.

Che Iddio illumini quei capi di Stato che sono accecati dalla cattiveria ,e dalla sete di sangue e di conquiste .

Un filo di luce proveniente dalla porta patio ,attraversando le tende penetrava nella cabina ,abbastanza per svegliarci. La piccola sveglia segnalava l'ora; erano le 7,30 . Quel lunedì mattina 28 febbraio volli affacciarmi dal balcone e vedere e sapere dove fossimo. Il solito mare calmo e un cielo azzurro ci stavano dando il buongiorno, mentre un sole arrossato stava facendo capolino per dar vita ad un altra fantastica giornata.

Assistere alle albe caraibiche a fine febbraio per noi faceva un certo effetto. Quel sole rosso infuocato puntava direttamente la sua luce verso la nostra nave. Quello che si presentava davanti ai nostri occhi era di una straordinaria bellezza. Mai cosi' la natura ci aveva lasciati a bocca aperta. Ne godevamo appoggiati con le braccia alle ringhiera del balcone tutto quel fantastico panorama.

E cosi decisi di immortalare con un video quanto di straordinario la natura ci stesse regalando. Quando ad un tratto mentre filmavo vidi una striscia di terra, era ancora lontana, ma capii che la nave si stava dirigendo verso quella direzione. Sapevamo dalla sera prima che la nostra prima tappa il mattino di quel lunedi' 28 febbraio sarebbe stata la Jamaica, e precisamente OCHO RIOS. Ebbi come un forte sussulto:" LA JAMAICA !!" Gridai ad alta voce. Dopo esattamente quarant'anni Lina ed io rimettevamo piede su quella meravigliosa isola. Lo facemmo la prima volta nel febbraio dell '82. Una Convention organizzata dalla Electrolux Canada ; la compagnia per la quale ci lavoro ancora, ci porto' due mila persone provenienti da tutto il Canada per una meritata vacanza .Quella volta fu a MontigoBay a qualche Km da Ocho Rios.

Mentre la nave prendeva posizione e gettava le sue ancore, noi salimmo al sedicesimo piano per fare lo nostra colazione. Tutti eravamo pronti per scendere e iniziare la nostra prima escursione . Avremmo trascorso una giornata indimenticabile ad OCHO RIOS!!

Chi sa quanti di voi avranno visitato un posto incantevole e di esserne rimasti fortemente colpiti per la sua rara bellezza e splendore, per poi ritornarci esattamente 40 anni dopo.

Tutto cio' stava succedendo a noi. Ritrovare lo stesso posto di allora , vedere le sue infinite bancarelle con i prodotti tipici Giamaicani a vendere , e la gente che senza timore e con gentilezza ci invitava a comprare! Una volta poi avvicinati alle cascate ,sentire ancora quello scroscio dell'acqua che batteva sulle rocce con molta forza, vedere tanta gente come allora tenersi per mano e salire controcorrente quella creatura che la natura ci aveva voluto regalare.

Gente di ogni eta' , di ogni colore, bambini, anziani, bellissime ragazze (anche!) come in quel 20 febbraio dell'82. Anche i nostri nipotini vollero avere le loro sensazioni, provare qualche brivido nel tuffarsi in quell'acqua chiara e scorrevole. Sentirsi diversi su quelle rocce del Fiume Dunns Falls a Ocho Rios!

Probabilmente per loro sara' stata una bellissima avventura, la loro prima volta arrampicarsi su quelle rocce e andando contro corrente , tuffarsi come fu nel caso di Giuseppe che sfoderando un coraggio di un adulto si tuffava con il salvagente in quel profondo fiume .

Sara' stata per loro una esperienza indimenticabile, mentre per noi il solo scendere in acqua, salire sulle prime pietre ,sentire gli stessi brividi di quarant'anni fa non aveva prezzo. Era come se stessimo tornando indietro di quarant'anni. Gli schizzi dell'acqua ad un certo punto "lavavano" qualche lacrima di gioia che scorreva sulle nostre guance , ma c'era tanta ,tanta nostalgia.

Per un un po' ci siamo illusi di essere ritornati in quel nostro passato ,a quei nostri trentacinque anni! Il tempo volo' rapidamente ,per le 16 e 30 si doveva rientrare nelle nave. Saliti nella nostra cuccetta, una meritata doccia fece al caso nostro. Felici e contenti scendemmo al quinto piano per la nostra consueta cena. La serata non finiva la', ci aspettavano spettacoli al cabaret fino a tarda sera. La Crociera era appena entrata nel suo vivo ,era entrata nel piu' bello! Peppino Fazio. Fine terzo Cap. Continua.








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