IL MIO CARO CIPRESSOluglio 22, 2012 IL MIO CARO CIPRESSO Era vecchio, malandato ,strapieno , prepotentemente risucchiato e invaso dalla costruzione di nuove case …il caro cimitero del mio paesello!!!!.Il progressolo rispingeva e “gl’intimava“ ad “andarsene“ e trovarsi un’altro posto. E così fu deciso di costruirne uno nuovo in piena campagna. Per rispetto di tutti quei morti che ci forono seppelliti, fu dichiarato “Luogo Santo “ “Spreggiato“ da una costruzione affrettata che ne alterò le sue caretteristiche, decisero comunque di lasciare al suo posto il suo caro Cipresso ,alto, bello ,profumato, che s’innalza ancora maestoso verso l’ alto, con le sue cime a quasisfiorare il cielo. Il simbolo dell’immotalità come emblema della vita eterna dopo la morte.Come un’anima che si avvia verso il regno celeste.Aveva dominato e e vegliato dall’alto per oltre cent’anni i nostri poveri morti. Coloro più fortunati e di famiglie benestanti avevano la loro tomba con tanto di foto,mentre la più parte erano seppelliti sotto terra con solo una croce di ferro portante le loro iniziali per riconoscerli.. Sebbene fossero tutte prese dalla ruggine,c’éra sempre un fiore fresco portato dai loro cari.Da ragazzino mi ci arrampicavo. Avevo la passione per gli uccelli, sapevo di scoprirci negli angoli più nascosti i loro nidi con dentro i piccoli.Tale passione era talmente forte da sfidare la paura “dei morti“ e persino la guardia municipale!! A fatica mi facevo spazio tra i folti rami, ne riscendevo con le braccia graffiate, oppure quando puntavo più in alto rischiavo di trovarvi per terra con tragiche conseguenze.Al dì là dei miei giochi e passioni infantili quel cipresso occupava un ruolo importantissimo. Fin dalla sua esistenza fu testimone della sepoltura di tantissimi nostri compaesani. Ha assistito e udito pianti strazianti di mamme coi capelli sciolti, strette dentro scialli neri sul capo che ne coprivano anche il viso e al pianto ininterrotto di sorelle, fratelli ,mariti …figli racchiudendone in tutta la sua grandezza il loro immenso dolore! Situato sul lato sinistro dell’entrata , il defunto ,trasportato a spalleda quattro uomini forti più vicini alla famiglia, gli passava davanti diretto verso la piccola Cappella . Una volta posata la bara , c’era il distacco . Le grida di dolore erano più pietose e levate in alto . C’era persino chi intonava un lamento ,con frasi rivolte a coluiche non avrebbero mai più visto!!. Anche il più semplice curioso si commuoveva al doloredei parenti.C’era un senso di aggregazione totale.Tutto il paese vi partecipava. Quante strette di mani ,quantiabbracci.Tutti con fazzoletti in mano ,occhi arrossati, visi bagnati da mille lacrime.I più cari venivanosorretti dalle braccia da amiche ed amici. Restava la consapevolezza e il pensiero ad unarassegnazione, …e…. chi sà quando sarebbe arrivata!! Adesso ,chiuso nel suo passato, équasi dimenticato da tutti.Conserva gelosamente,ma amaramente quei brutti ricordi, momenti e persone straziate dal dolore. La gente che passa é indifferente e i più giovani, non avendo conosciuto quelle usanze antiche , non ci fanno caso, forse non lo guardanonemmeno!!.Durante la mia ultima visita al paesello ,volli rivederlo da vicino , lo guardaidall’alto in basso.Mi rivedevo stretto e imbrigliato tra i suoi rami, e quasi rabbrividivoal pensiero che a soli 12 anni, lo avevo profanato!!.E come se mi stessi rivolgendoad una persona , esclamai :““Resterai sempre vivo nei nostri ricordi. Sarai negli annitestimone di quel nostro passato, perché le lacrime versate per i loro defunti da migliaia di nostri compaesani sono anche servite ad innaffiarne le tue radici!!VIVRAI IN ETERNO!!PEPPINO FAZIO
IN QUESTO PRECISO ISTANTE UN GRANDE AEREO TI STA PORTANDO ALLE TUE ORIGINE MIO CARISSIMO NIPOTINO .TOCCHERAI QUEL SUOLO CHE DIEDE I NATALI A NONNO GIUSEPPE E NONNA LINA. É TROPPO PRESTO PER POTERNE RICORDARE POI I LUOGHI, LA GENTE, E TUTTI I PARENTI CHE TI COPRIRANNO DI BACI.PERO’ QUALCOSA RESTERÀ NELLA TUAMEMORIA DI BAMBINO DI APPENA DIECI MESI. RESPIRERAI QUELL’ARIA FRESCA E PULITA.VEDRAI QUALCHE CAPRETTA LE PECORELLE.FORSE QUALCHE ASINELLO.ACCAREZZERAI I GATTINI E I CAGNOLINI DEI MIEI CUGINI. VEDRAI SVOLAZZARE TANTI COLOMBI .SENTIRAI IL PROFUMO DELLE GINESTRE E DELLA CAMPAGNA,SENTIRAI L’ ODORE DEI PINI E QUEL FRESCO VENTICELLO DELLA SERA OBBLIGHERÀ LA MAMMA A COPRIRTI MEGLIO. MAMMA E PAPA’ TI PORTERANNO IN QUEI LUOGHI DOVE NONNO E NONNA HANNO TRASCORSO PARTEDELLA LORO GIOVENTÙ. SARAI “CONTAGIATO“DA TUTTE QUESTE MERAVIGLIE, TI SENTIRAI FIGLIO DI QUELLA TERRA E L’ AMERAI . ENTRERÀ NEL TUO D.N.A. E COSI’ UN GIORNO QUANDO CI RITORNERAI DA GRANDE ,SARAI FIERO E CON ORGOGLIO DIRAI“’. :“QUESTAÉ LA TERRA DEI MIEI CARI NONNI!! . A PRESTO E BUON VIAGGIO AMORE MIO!!Nonno Peppino.. MONTREAL- 4 -AGOSTO -2011
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