marzo 26, 2020
I GIORNI MIEI SON TUTTI UGUALI” N. 2 Quel “STATE A CASA” che ci giunge da ogni parte della terra,da ogni TV , e da tutta la carta stampata ormai suona e penetra nelle nostre orecchie che ne abbiamo ( non tutti …purtroppo ) assimilato e capito il vero e l’accurato appello. Avremmo passato ore e ore davanti alla TV per seguire l’ evolversi di questo Covid-19 e saperne di più. Avremmo cambiato spesso canale per accettarsi che quella o quell’altra triste notizia proveniente dalla nostra cara Italia fosse vera o meno. Ci saremmo rammaricati per le orrende notizie con sconcertanti dati del numero dei contagiati e dei decessi purtroppo sempre di più in aumento , sempre più personale medico ed infermieri contagiati. Ci saremmo rammaricati e rattristati di vedere quei camion in fila indiana che traslocano le bare di morti in altre località perché Bergamo e d’intorni sono al collasso. Sono al collasso gli ospedali , sono al collasso ( e speriamo di spagliarci ) quasi tutti le assistenze sanitarie. Incominciano a mancare le materie più necessarie. Ci saremmo rammaricati perché il nostro Paese di adozione ..il Canada non sfugge a questa pandemia, che sebbene gli avvertimenti fatti,c’é chi ancora passeggia nei parchi,trova la scusa di uscire perché deve portare il suo cane a passeggio. C’é chi fa la fila nei supermercati pur accaparrarsi più alimenti possibile,, la sindrome della paura sembra che stia afferrando alcune persone dalla gola. Da ieri dalla mezzanotte in poi tutti ..e dicono tutti i negozi che non siano di generi alimentari ,farmacie ,stazione di benzina hanno l’obbligo di restare chiusi. L’Italia (purtroppo) ha insegnato qualcosa! Ma grazie al Computer possiamo viaggiare ,navigare come si dice in gergo per paesi e città, salutare tutti gli amici,magari vedere che a marzo (non solo in Canada!) che nevica al caro paesello. Immagini suggestive di strade ,campagne ,piantine fiorite sono coperte da una coltre bianca. Ah la neve ! Quanti ricordi al paesello ! Era il tempo per piazzare le “tagliole”al “vinaccio” della nostra cara Chiusa per pizzicarne i poveri fringuelli e qualche capinera! Grazie al computer possiamo vederci, sentirci scambiare abbracci e baci virtuali,possiamo rivedere le stradine e le “Vinelle ‘. del nostro paesello, possiamo stare in contatto con persone a noi molto care. Possiamo leggere e ascoltare cose dette e scritte dai nostri “AMICI” .AH quante cose ci sono da imparare ancora! Quante storie della nostra bella Calabria veniamo a conoscenza! Briganti ,tragedie, ..( Non né vero Professore Peppino Marino ?!) Ma malgrado tutto cio’ siamo “costretti” per il bene della nostra salute e quella degli altri a rimanere in casa. Ecco per cui “I MIEI GIORNI SONO TUTTI UGUALI!” Peppino Fazio.
marzo 26, 2020
” I GIORNI MIEI SONO TUTTI UGUALI ” 1 Stiamo vivendo giorni tristi e turbati da chi sa quali pensieri probabilmente come mai avuti prima nella nostra vita . Il Coronavirus sta mietendo vittime quasi alla pari di qualsiasi altra “peste” avuta negli anni passati ,come la spagnola ,oppure l’asiatica. La nostra cara Italia attualmente risulta la più colpita da questa infame guerra contro il Coronavirus , poi viene a ruota la Spagna, la Francia per arrivare qui in USA e nel nostro Paese di adozione : Il Canada. Le cifre le conoscete già tutti. I governi in questione non fanno altro che raccomandare ai propri cittadini di prendere le precauzioni necessarie, ma molti fanno orecchie da mercante e vivono vorrebbero vivere la vita alla loro maniera. Esce lo stesso ,passeggia nei parchi,si reca nei supermercati quasi giornalmente . Mentre in Australia il Coronavirus non spaventa i bagnanti ,spiagge affollatissime malgrado tutte le raccomandazioni. Spero che non si lamenteranno poi se i contagi non si conteranno più! Come altra brava gente sta facendo da settimane ,anche la nostra vita sta cambiando. “Obbedienti” alle misure di sicurezza ci siamo “trincerati ” in casa anche noi , cambiando quelle che erano le nostre abitudini. “I GIORNI MIEI SON TUTTI UGUALI” ,sembra che non si distingua più quale sia il lunedì, il mercoledì ,e addirittura il sabato. Chiusi dentro sembra di aver perso la misura del tempo,delle date, e per passatempo stiamo ore al PC oppure guardare la TV per sentire le ultime notizie. Ormai persino durante le ore della notte si parla di questo maledetto virus.Corona virus a colazione, Corona virus a pranzo e Corona virus per cena. La gente ha bisogno di sapere dicono gli addetti! Perché i “giorni nostri son tutti uguali?”. Perché il lunedì molti si apprestavano a recarsi al lavoro, iniziare pian piano un’altra lunga e faticosa settimana ,il venerdì eravamo abituati a far la spesa nei vicini supermercati, sbrigare le nostre cose bancarie ,come pagare le bollette, approvvigionarsi di un po’ di cash. E poi l’arrivo del sabato e della domenica dedicate al calcio! AH questa nostra passione che ci trasporta e ci prende per mano da oltre sessant’anni ormai! Le partite del nostro campionato tutte viste in salotto seduti in un comodo sofà! Ci mancano Le agitazioni ,i sussulti ,qualche imprecazione,la gioia del goal e della vittoria , oppure la tristezza della sconfitta. Per ordini governativi il calcio e lo sport in generale É stato fermato per un tempo indeterminato .:” Viene prima la salute della nostra gente e dei nostri giocatori e poi il piacere degli sportivi”! Oggi É sabato (niente calcio) ma non lo sembra ,domani sarà domenica (senza calcio)…ma non lo sembrerà! Non sappiamo ancora per quanto tempo ” QUESTI NOSTRI GIORNI I SARANNO TUTTI UGUALI!”
Peppino Fazio,
aprile 13, 2020
QUANTA TRISTEZZA!! Era già un giorno ugualmente triste sebbene stessimo celebrando la Resurrezione del Signore ,la sciagura che si sta abbattendo nel mondo intero ci costringe a restare tutti a casa per evitare ulteriori contatti. Una Santa Pasqua “anomala” anche se presa con spirito religioso ,sarà ricordata come la “peggior” Pasqua della nostra vita. Gli auguri tra amici sulla rete non sono mancati,ciascuno ha fatto la propria parte ma con una velata tristezza. Ciascuno alla propria maniera ha dato il proprio contributo per rendere più soffice questo triste giorno. Triste giorno per la nostra famiglia anche perché É venuto a mancare il cugino Saverio Cortese, marito della cugina Luisa Mazzei. Da una caduta di qualche giorno fa proprio davanti casa sua sembrava che se ne stesse uscendo a poco a poco con non gravi conseguenze. Un braccio malconcio in diverse parti ,e una botta al bacino:” Gli é andata bene !” Mi diceva una parente in una video chat.:” Benedetto il Signore allora…se la caverà in un mese o due.!” Invece NO! Questa mattina verso le ore 9 am di Montreal arrivava la triste notizia. :” Il cugino Saverio non c’é l’ha fatta! “ Saverio lavoro’ per una vita intera come muratore. Ebbe un periodo dove l’emigrazione non risparmio’ nemmeno lui. Insieme ad altri compaesani compreso mio padre fece qualche anno in Svizzera. Tra i tanti ricordi sul caro cugino ne ho uno in particolare. Nel 63 venne a prendermi in Seminario della San Paolo. Due sere dopo insieme ad altri calabresi saremmo partiti per le vacanze. Chiedendo al Maestro il permesso mi volle portare con lui. Prendemmo quel treno delle 20 Roma -Crotone, viaggiammo insieme praticamente per tutta la notte. Nella fermata alla stazione di Napoli mi compro’ una pizza, mi fece bere del suo caffé, mi stava accanto ,temeva che in quella folla di gente che si ammassava nei vagoni ,mi perdesse . Mi porto’ a casa lasciandomi nelle braccia della mia cara mamma. Grazie carissimo cugino,umile ,sincero, persona calma, senza vizi, avresti meritato un’altro modio di morire,in un altro periodo. Il solo pensare che nemmeno i tuoi cari figli Peppino ,Rachelina e Rosario potranno esserti vicini per l’ultimo saluto ,l’ultimo abbraccio ,ci strazia il cuore. Quanta tristezza, quanto dolore ,e noi da lontano chi sa cosa avremmo voluto fare. Avrai accanto oltre a qualche parente più stretto la tua cara moglie ,fedele da quasi sessant’anni. Afflitto sarà il suo cuore.Ti é stata vicino fino all’ultimo istante. Ti ha assistito e ti rassicurava che tutto sarebbe andato bene…invece oggi lei ti piange, ti piangono i tuoi cari figli ,nipoti ,parenti tutti. Ti piangiamo noi da lontano perché quei sei mila Km che ci dividono non sono niente. Addio carissimo cugino. Che la terra ti sia lieve! Peppino Fazio.
ANCORA SULLA PASQUA. aprile 13, 2020 Quel misterioso uomo che gli diede l’acqua mentre Ben-Hur veniva condotto alle Galee,adesso riceve lo stesso gesto da lui avuto tempo prima. Gesu’ ha bisogno di acqua e Ben -Hur gliela porge. Siamo anche noi “dei BEN -HUR? ” .Diamo dell’ acqua a Gesu’ sofferente? P.F” “Quell’ acqua avuta da quello sconosciuto mi diede la forza di vivere!” Ma forse noi ci ricordiamo solo quando arriva la Santa Pasqua ,di aver bisogno anche di quell’acqua che ci fa vivere nello spirito di Dio e incrementa la nostra Fede,non sappiamo se questa nostra fede sia veramente in noi. C’é lo chiediamo spesso ,ci sforziamo a crederci ,ma poi sebbene siamo deboli ,finiamo di crederci e accettarla. .La Fede ci avvicina di più a Dio e ci da appunto la forza di vivere come a Ben-Hur. P.F.. Leave a Comment » | Uncategorized | Permalink Pubblicato da castel48
UN PO’ SULLA SANTA PASQUA 2020 aprile 13, 2020 Quanti ricordi con questi O Fieri Flagelli.Da bambino la sentivo cantare durante la Via Crucis adesso la riascolto dopo MOLTISSIMI ANNI . Quel misterioso uomo che gli diede l’acqua mentre Ben-Hur veniva condotto alle Galee,adesso riceve lo stesso gesto da lui avuto tempo prima. Gesu’ ha bisogno di acqua e Ben -Hur gliela porge. Siamo anche noi “dei BEN -HUR? ” .Diamo dell’ acqua a Gesu’ sof “Quell’ acqua avuta da quello sconosciuto mi diede la forza di vivere!” Ma forse noi ci ricordiamo solo quando arriva la Santa Pasqua ,di aver bisogno anche di quell’acqua che ci fa vivere nello spirito di Dio e incrementa la nostra Fede,non sappiamo se questa nostra fede sia veramente in noi. C’é lo chiediamo spesso ,ci sforziamo a crederci ,ma poi sebbene siamo deboli ,finiamo di crederci e accettarla. .La Fede ci avvicina di più a Dio e ci da appunto la forza di vivere come a Ben HUR.
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Paolo Canciani Encyclopedia of Italian-Canadian soccer players uc8S trgtliuagnionauSc aopomlnmSsle nore 23tdocels:ree58d ·
NINO DI STEFANO : L’UOMO DELLO SPORT Nato a Fossacesia, in provincia di Chieti l’8 novembre del 1942, NINO DI STEFANO e’ sicuramente “l’uomo dello sport” della comunita’ italiana di Montreal, ma non solo: e’ “la voce”, “l’amico”, e sopratutto “l’uomo della radio”. Si’, la radio multiculturale CFMB che ha servito per ben 40 anni. Non c’e’ sportivo della metropoli quebecchese che il lunedi’ sera non si sintonzzava sulle frequenze d’onda di CFMB per ascoltare “Il giorno dopo”, trasmissione interamente dedicata al calcio ed allo sport in generale. Con la vittoria nella Coppa del Mondo dell’Italia nell’82 Nino invento’ anche la “linea aperta” per dare spazio ad opinioni e commenti degli sportivi. Ma furono sopratutto gli interventi di esperti del settore come il famoso giornalista, poi diventato suo amico intimo, Darwin Pastorin (ex direttore di Tuttosport, Sky Sport e la 7 nonche’ autore di diversi libri) a “firmare” i programmi sportivi condotti da Nino Di Stefano. Di Stefano che in tanti anni di attivita’ con colleghi del calibro di Augusto Tommasini, Ivana Bombardieri e lo stesso Teddy Colantonio per citarne soltanto alcuni, non solo e’ diventato il beniamino degli sportivi italo-canadesi di Montreal ma colui che si e’ fatto portavoce di un’intera comunita’ che quasi settimanalmente interloquiva con campioni come Roberto Baggio, Maradona, Platini, Arrigo Sacchi e Altafini. Negli anni ’60 Nino divenne anche presidente della squadra di calcio “Monitalia” nata da un’idea del compianto Domenico Iasenza sui tavolini del Bar Tricolore a Ville Emard. Grande rivalita’, una specia di derby, con l’altra squadra “italiana” di Montreal, il Napoli di Carlo Gatti. I risultati furono subito interessanti con vittoria in campionato nella terza stagione di attivita’. Era un Nino Di Stefano ancora giovane, ambizioso e determinato (dirigeva anche un’agenzia di viaggi). Ma il tempo purtroppo passa per tutti……Nino dovette bruscamente interrompere questa cavalcata giornalistica il 3 settembre del 2008 per un malore che lo colpi’ mentre stave intervistando Tony Faustini, tra l’altro ex comproprietario della squadra di calcio della Superga-St.Viateur con Rocco Furfaro. Nel 2017 Nino Di Stefano ha dato alle stampe un libro autobiografico intitolato “Vogliamoci bene!”, un modo di dire tipico di questo “ragazzo” emigrato a Montreal nel ’59 e che rivolgeva, a mo’ di saluto e commiato, ogni sera attraverso le onde della radio italiana. — con Nino Di Stefano
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