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peppinogiuseppefaz

“UN GIRO NOSTALGICO!

Updated: Jan 1, 2022


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PRIMA USCITA POST-OPERAZIONE

Da quando quel 28 aprile feci ritorno a casa dopo ben lunghissimi trentacinque giorni trascorsi in due ospedali (cinque ) e trenta in un Manoir , un centro di riabilitazione chiuso in una stanza tutta mia, obbligatoriamente tutto solo , ma con ogni confort ,tanta assistenza e molta cura. Tolte le poche visite che mi permisero di ricevere da parte di mia moglie e di mio figlio Francesco, le altre giornate trascorsero in esercizi fisioterapeutici ,tanta TV ,soprattutto il “mio calcio”, e almeno quattro tamponi. Tutti negativi. Purtroppo mi fecero ,anzi mi obbligarono di restare nella propria stanza per via di una contagiata nello stesso piano .Gli ultimi sette giorni li ho trascorsi praticamente chiuso. Quando quel 28 aprile il mio infermiere preferito Osimhen ( omonimo del campione Senegalese che gioca nel Napoli), mi venne a dire che per me si erano aperte le porte del Manoir e che potevo far ritorno a casa, una gioia immensa mi assali’ , lo ringraziai di tutto cuore per quello che aveva fatto per me ,come ringraziai Amidu ,il mio physio terapista che in pochi giorni mi permise di sbarazzarmi di quell’ imbarazzante girello (marchette ) restituendomi la liberta’ di camminare, in altre parole la liberta’ di ritornare a VIVERE!! Tornando a casa mille furono le raccomandazioni dei miei piu’ diretti familiari. Ma la cosa piu’ importante fu di propormi di non ritornare a svolgere il mio lavoro estivo nei condiziniatori . :” Non e’ il caso mi dissi e mi dissero un po tutti” .Dopo una doppia operazione non era il caso ripeto di ricominciare a mettirmi addosso la pressione e le lamantele di alcuni clienti troppo esigenti e alcune volte presuntuosi e arroganti!E cosi’ dopo quasi un anno di obbligato “stop” ,decisi di prendermi qualcosa che in gergo calcistico e’ considerato ‘UN ANNO SABATICO” ,cioe’ lasciare stare ogni cosa ,pensare alla mia salute e godermi la famiglia.Ma questa mattina ebbi un come un “richiamo”. San Leonard la conosco come le mie tasche ,ci abito da trent’anni e ci lavoro da quarantaquattro. Quasi istintivamente , preso da una certa nostalgia , decisi di farmi un giro in quelle stradine , rivedere “quelle casette piccoline in Canada” affiancheggiate da stupenti e verdi alberi , “colpevoli” di assicurare una frescura agli abitanti in quelle giornate afose e caldissime!Con andatura lentissima ,quasi a sospettare qualche curioso, ho percorso diverse strade, quasi tutte uguali. Fiori piantati ovunque e persone intente ad annafiare o addirittura piantare gli ultimi fiori per adornare il davanti e far piacere ai vicini ,e magari provocargli un po’ di invidia.Mentre guidavo ,scattai delle foto ,un vero paesaggio , ebbi come un ritorno al passato , e la mente mi ripotava quando quelle stradine le percorrevo a piedi per far visita a dei nuovi clienti e proporgli i miei prodotti ,molte volte insieme ad altri colleghi di lavoro. Guardandomi attorno riconobbi alcune case :” Ah ecco nell’82 qui segnai due contratti! Che bello ,forse quei vecchi proprietari non ci saranno piu’ ,avranno venduto…chi sa chi ci abitera’ adesso!!” Tornai a casa triste , triste perche’ mi stavo accorgendo che la vita corre come quel folle treno, che rifuita le soste, anzi cerca di evitarle. Noi ci siamo saliti su quel treno con la speranza che questo nostro viaggio duri il lontano possibile, ma quando la fermata d’obbligo ci ” obbliga” di scendere….allora lo facciamo perche’ siamo coscienti che il nostro viaggio finisce la! Lasciamo il posto ad altri, ai nostri figli ,ai nostri nipotini , mentre noi saliremo su quelle immense praterie dove nessun prodotto si dovra’ vendere ,vivremo la serenita’ eterna e chi sa se lo faremo con tutti i nostri cari che ci hanno preceduto….Sarebbe l’apoteosi !!Peppino Fazio.

luglio 4, 2021


“TORNO A CASA ‘ Si torno a casa! Non sarà un viaggio in treno come quello primi anni sessanta che dal Seminario di Roma mi portava a casa nell’estate per rivedere I miei cari.Sarà un breve viaggio in macchina, ma da la stessa sensazione, la mia stessa gioia, la stessa gioia anche per mia moglie Lina.Tornare a casa e’ sempre gratificante .Rivedere le mura amiche anche se dopo 35 giorni crea sempre un senso di appartenenza, e’ come se non volessi mai privarti di qualcosa molto caro .Ma una volta riavuto ti senti appagato e ricompensato..Essere stato prima in ospedale, poi chiuso in stanza in una quarantena continua per paura di non essere contagiato ,non so quante buone sensazioni si saranno sentite. Torno a casa! La vita va avanti . Un sole splendente accompagna i miei passi. Oggi e’ Santa Caterina, quale miglior giorno per farlo .Oggi e’ il tuo Onomastico cara mamma, guidami da la su!!!.P .F .

luglio 4, 2021


TORNARE INDIETRO'” Vi e’ mai capitato di rivedere più di una volta quello stesso film ,oppure di riascoltare quella stessa vostra cara canzone che hanno lasciato e fatto rivivere in voi momenti lieti ,oppure tristi ricordi? La canzone , quella particolare che vi ha riportato indietro nel tempo e che ogni qualvolta che l’avete ascoltata vi abbia fatto vibrare le coronarie. Oppure vi abbia fatto rivivere attimi con persone ormai scomparse, oppure uscite dalla vostra vita.Ecco rileggere i racconti hanno quel potere magico di far tutto ciò .Rianimare e riportate quel nostro passato pieno di ricordi al presente vuol dire ritrovare quell’anima perduta.Dopo aver trascorso oltre un mese fuori da casa per un intervento chirurgico alle due anche, facendone ritorno ci sentiamo rinascere, ritroviamo la nostra cara casa, i miei cari, la cara moglie, chi piu’ di lei si sarà sentita sola, in quel silenzio assordante,in quel letto freddo, davanti ad un televisore troppo rumoroso e molte volte spento. In un tavolo da cucina troppo grande con troppe sedie vuote .Adesso si ritorna a casa rinato, con due anche nuove di zecca,due protesi che mi permetteranno di camminare bene, passare il mio tempo libero cercando la serenità e l’amore della famiglia .Ah quanto mi siete mancati cari nipotini, quanto mi siete mancati tutti voi. Vi voglio bene P.F.






IL MODO DI FARE POLITICA DI UN TEMPO!!

Una premessa, con questo non c’é nessuna intenzione di far “filtrare” qualche messaggio polito, al contrario. C’é solo in noi una voglia di ricordare il passato ,quel modo di fare politica ai nostri tempi ,quando da ragazzini con le braccia conserte ascoltavamo il politico di turno che con gesti e mutamenti di voce ,cercando le parole più difficili per farsi “capire” ( ma non lo crediamo!) si rivolgeva da un balcone alla moltitudine che occupava il piazzale in piedi magari anche stanca per la lunga giornata di lavoro lasciata alle loro spalle.Il paese era tappezzato di manifesti incollati ai muri “permissivi” con farina sciolta nell’acqua che inneggiavano al candidato e ai vari partiti. Allora nel nostro paesino erano due,: Partito Comunista e Democrazia Cristiana,qualche Socialista ,ma erano molto rari.Di solito venivano dalla provincia oppure dalla vicina Crotone.Alcuni nostri compaesani,sebbene non provvisti di forti titoli di studio ,si “ARRAMPICAVANO” su quei balconi e con grinta e foga lanciavano il loro messaggio politico. Chiedevano lavoro e soprattutto che il governo si decidesse a concedere le terre da coltivare appartenenti al comune ,ma che erano ancora “NEUTRE”. Quei messaggi furono recapitati ,in breve tempo moltissimi dei nostri compaesano ebbero la LORO TERRA “ALLU SCUARZU”! Quelli che non se la sentirono si emigrare nelle Americhe ,contribuirono allo sviluppo e al miglioramento del nostro caro Paesello!!Fare dei nomi ,é come mancare alla “promessa ” fatta nella nostra prima prima parte del pensiero.”Con il tempo questi nostri coraggiosi si fecero anche una certa fama. Si appostavano agli angoli delle nostre “VINELLE” e quasi intimando un “ALT” si avvicinavano a “MARRU FRANCISCU” ( giusto ,un nome generico) ,magari stanco,ma a cavallo della sua asina.:” Hei Zu Frranci’ ,é stata dura a yurneta hoie? :” Chi borre nepù….u sai che se faticari u juarnu!!:” Allura ,mu passi stu voticiallu?” :” Sicuru nepù! Per ttie e per amure e ra bonanima e ru patre tue ,tu rugnu!!”Scusate se ci siamo avventurati nel nostro dialetto. Magari il nostro caro amico Peppino Aquila ,avrebbe fatto molto meglio. Ma avrete capito lo stesso!!A volte succedeva che quelle promesse non venivano mantenute e il povero candidato si trovava con meno voti, e con una eventuale sconfitta. Si rammaricavano che non tutti “I ZII FRANCISCHI ” avevano mantenuto la promessa.Altri tempi …dicevo. Oggi é diverso, magari ci saranno pure i discorsi dai vari balconi. Quelli rimasti “STORICI” non li vogliono più. Sedi e luoghi hanno rimpiazzato tutto.Anche il pubblico che ascolta é diverso. Oggi si vede una moltitudine di giovani manifestare, acclamare il loro candidato NUMERO UNO, quello che li porterà alla vittoria . Si suona ,si balla.Sembra un tifo da stadio.I giovani e soprattutto le ragazze allora non “scendevano ” in piazza per appoggiare il loro candidato, cantando e ballando . La politica ( solo qualche eccezione!) era una affare ,solo ed unicamente per ADULTI!. PEPPINO FAZIO


.“UN GIRO NOSTALGICO!Da quando quel 28 aprile feci ritorno a casa dopo ben lunghissimi trentacinque giorni trascorsi in due ospedali (cinque ) e trenta in un Manoir , un centro di riabilitazione chiuso in una stanza tutta mia, obbligatoriamente tutto solo , ma con ogni confort ,tanta assistenza e molta cura. Tolte le poche visite che mi permisero di ricevere da parte di mia moglie e di mio figlio Francesco, le altre giornate trascorsero in esercizi fisioterapeutici ,tanta TV ,soprattutto il “mio calcio”, e almeno quattro tamponi. Tutti negativi. Purtroppo mi fecero ,anzi mi obbligarono di restare nella propria stanza per via di una contagiata nello stesso piano .Gli ultimi sette giorni li ho trascorsi praticamente chiuso. Quando quel 28 aprile il mio infermiere preferito Osimhen ( omonimo del campione Senegalese che gioca nel Napoli), mi venne a dire che per me si erano aperte le porte del Manoir e che potevo far ritorno a casa, una gioia immensa mi assali’ , lo ringraziai di tutto cuore per quello che aveva fatto per me ,come ringraziai Amidu ,il mio physio terapista che in pochi giorni mi permise di sbarazzarmi di quell’ imbarazzante girello (marchette ) restituendomi la liberta’ di camminare, in altre parole la liberta’ di ritornare a VIVERE!! Tornando a casa mille furono le raccomandazioni dei miei piu’ diretti familiari. Ma la cosa piu’ importante fu di propormi di non ritornare a svolgere il mio lavoro estivo nei condiziniatori . :” Non e’ il caso mi dissi e mi dissero un po tutti” .Dopo una doppia operazione non era il caso ripeto di ricominciare a mettirmi addosso la pressione e le lamantele di alcuni clienti troppo esigenti e alcune volte presuntuosi e arroganti!E cosi’ dopo quasi un anno di obbligato “stop” ,decisi di prendermi qualcosa che in gergo calcistico e’ considerato ‘UN ANNO SABATICO” ,cioe’ lasciare stare ogni cosa ,pensare alla mia salute e godermi la famiglia.Ma questa mattina ebbi un come un “richiamo”. San Leonard la conosco come le mie tasche ,ci abito da trent’anni e ci lavoro da quarantaquattro. Quasi istintivamente , preso da una certa nostalgia , decisi di farmi un giro in quelle stradine , rivedere “quelle casette piccoline in Canada” affiancheggiate da stupenti e verdi alberi , “colpevoli” di assicurare una frescura agli abitanti in quelle giornate afose e caldissime!Con andatura lentissima ,quasi a sospettare qualche curioso, ho percorso diverse strade, quasi tutte uguali. Fiori piantati ovunque e persone intente ad annafiare o addirittura piantare gli ultimi fiori per adornare il davanti e far piacere ai vicini ,e magari provocargli un po’ di invidia.Mentre guidavo ,scattai delle foto ,un vero paesaggio , ebbi come un ritorno al passato , e la mente mi ripotava quando quelle stradine le percorrevo a piedi per far visita a dei nuovi clienti e proporgli i miei prodotti ,molte volte insieme ad altri colleghi di lavoro. Guardandomi attorno riconobbi alcune case :” Ah ecco nell’82 qui segnai due contratti! Che bello ,forse quei vecchi proprietari non ci saranno piu’ ,avranno venduto…chi sa chi ci abitera’ adesso!!” Tornai a casa triste , triste perche’ mi stavo accorgendo che la vita corre come quel folle treno, che rifuita le soste, anzi cerca di evitarle. Noi ci siamo saliti su quel treno con la speranza che questo nostro viaggio duri il lontano possibile, ma quando la fermata d’obbligo ci ” obbliga” di scendere….allora lo facciamo perche’ siamo coscienti che il nostro viaggio finisce la! Lasciamo il posto ad altri, ai nostri figli ,ai nostri nipotini , mentre noi saliremo su quelle immense praterie dove nessun prodotto si dovra’ vendere ,vivremo la serenita’ eterna e chi sa se lo faremo con tutti i nostri cari che ci hanno preceduto….Sarebbe l’apoteosi !!Peppino Fazio.

luglio 4, 2021

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